Grazie all’apertura pieghevole dell’anta, le porte a libro sono una valida alternativa alla classica tipologia a battente, soprattutto quando si ha la necessità di ottimizzare gli spazi a disposizione, in quanto è minimo il loro ingombro all’interno della stanza.
l’anta aprendosi si piega con un rapporto tra le parti di 1/2 o di 1/3 e 2/3, non a caso è chiamata anche porta pieghevole;
sono dunque due i pannelli che costituiscono l’infisso e possono essere uguali nelle dimensioni (da chiusa la porta presenta un taglio centrale) o asimmetrici (il taglio è laterale e un pannello è più largo dell’altro);
le due parti sono tenute assieme da cerniere a scomparsa, che permettono alle ante di ruotare e impacchettarsi da un lato;
l’ingombro all’interno della stanza è dimezzato rispetto alla tipologia a battente;
lo spazio di passaggio si riduce poiché i pannelli piegandosi si sovrappongono;
l’apertura può essere sia verso destra che verso sinistra, sia verso l’interno che l’esterno della stanza, in base alle esigenze;
il design può essere coordinato a quello delle altre porte presenti in casa, per un risultato d’insieme omogeneo e armonioso;
possono anche montare cerniere speciali che permettono all’anta di essere complanare al coprifilo.
Quali sono i vantaggi delle porte pieghevoli? Quando risulta conveniente sceglierle?
sono porte salvaspazio per interni, ideali per dare un accesso pratico e compatto a stanze di piccole dimensioni, tipo: ripostigli, guardaroba, corridoi, angoli cottura, bagni, cabine armadio e altri locali di servizio;
sono facili da installare, mostrano un’apertura pratica e semplice;
il minor ingombro all’interno della stanza permette una più libera organizzazione dello spazio, che può essere arredato con facilità;
rappresentano una valida alternativa quando non si ha la possibilità di adottare sistemi scorrevoli salvaspazio. La facilità di montaggio del meccanismo a libro accorre in nostro aiuto quando risulta impossibile ricavare all’interno della parete il controtelaio di una porta a scomparsa, o quando non si ha la possibilità di realizzare opere di muratura, oppure quando non si ha spazio a sufficienza per inserire il binario di un’anta scorrevole esterno muro;
hanno il potere di abbattere l’impatto visivo e fisico del serramento all’interno della casa, sono quindi ideali per chi desidera una soluzione d’arredo essenziale;
sono realizzabili in qualsiasi materiale, finitura e stile. Possono essere in legno o in laminato, in essenza o laccate, classiche o moderne, lisce o decorate;
possono presentare ante vetrate per enfatizzare e aumentare il passaggio della luce naturale tra gli ambienti. Sono perfette in stanze piccole e buie, come: disimpegni, locali tecnici, corridoi, lavanderie, bagni ciechi. Il vetro inserito all’interno dell’anta è un cristallo temperato di sicurezza, disponibile in tante varianti dimensionali e cromatiche per esaudire qualsiasi desiderio estetico.
Quando scegliere una porta a libro o una a scomparsa
Quando si ha necessità di abbattere gli ingombri e di massimizzare la praticità, la scelta in termini di serramenti interni cade sempre sulle porte salvaspazio. Tra queste possiamo scegliere le porte pieghevoli o quelle scorrevoli. Scopriamo quando è meglio l’una o l’altra tipologia:
porte scorrevoli: ne esistono due modelli, interno ed esterno muro. Nel primo caso è necessario inserire all’interno del muro (attraverso opere murarie) un controtelaio, necessario a far traslare l’anta all’interno della parete. Il pannello della porta scompare alla vista e non ingombra all’interno della stanza, ma la sua installazione è consigliabile solamente durante lavori di ristrutturazione dell’immobile. La tipologia scorrevole esterna non ha bisogno di interventi invasivi, dato che presenta un binario esterno da fissare a muro, lungo il quale l’anta scorre parallelamente alla parete. Questo impone però di lasciare la parete libera da arredi e impianti, in modo tale da permette al pannello di muoversi senza ostacoli;
porte a libro: rappresentano un’ottima alternativa se non si vogliono realizzare opere murarie e se si ha la parete occupata da arredi e/o prese e interruttori elettrici. In questo caso l’anta si impacchetta su sé stessa, essendo caratterizzata da due parti separate, congiunte da cerniere a scomparsa. Occorre però sapere che, i due pannelli, anche se non occupano spazio all’interno della stanza, riducono la larghezza di passaggio, situazione da vagliare bene soprattutto quando la porta è di piccole dimensioni.